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CRETA
A Creta sembra regni uno spirito di
armonia tra uomini e donne, che partecipano
alla vita sociale da pari e pieni di gioia. Spirito, questo, che si verificò per
l’ultima volta
nella storia.
Si potrebbe dire che lo stile di vita minoico sia una perfetta
espressione dell’idea di
homo ludens, di un essere umano che esprime i nostri più alti impulsi umani
tramite un
rituale e un divertimento artistico al contempo gioiosi e mitologicamente
significativi.
Questa era effettivamente una civiltà tecnologicamente avanzata ma
in forte contra-
sto con le altre grandi civiltà di quel tempo, la cui religione si basava sul
culto della Dea
riflettendo e allo stesso tempo rafforzando un ordinamento sociale. Nel resto
del mon-
do allora civilizzato, e siamo già nell’Età del Bronzo avanzata, la Dea veniva
sistemati-
camente sostituita da bellicose divinità maschili.
Nell’isola di Creta, dove la Dea
regnava ancora incontrastata, non ci sono tracce di
guerra, l’economia prosperava e le arti fiorivano.
Nella Creta minoica il rapporto tra i sessi nel suo complesso, ma
anche gli atteggia-
menti verso la sensualità e il sesso, era ovviamente molto diverso dal nostro.
Per esem-
pio, la foggia dei vestiti col seno scoperto delle donne e gli abiti da uomo
succinti, che
evidenziavano i genitali, rivelano uno schietto apprezzamento delle differenze
sessuali
e del piacere che queste rendono possibile. Da ciò che ora sappiamo grazie alla
moder-
na psicologia umanistica, questo vincolo del piacere deve aver consolidato un
senso di
reciprocità tra donne e uomini in quanto individui.
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