LILITH
I gatti selvatici si incontreranno con le iene, e
I satiri si chiameranno l’un l’altro;
vi farà sosta anche Lilith e vi troverà tranquilla dimora.
(Isaia 34,14)
FAUST:
Ma quella chi è?
MEFISTOFELE: Quella è Lilith
FAUST:
Chi?
MEFISTOFELE: La prima moglie di Adamo.
Sta in guardia dai suoi capelli,
Da quello splendore che solo la veste.
Fai che abbia vinto un giovane con quelli,
E ce ne vuole prima che lo lasci.
(Goethe, Faust)
Fu forse lei il serpente che indusse l’uomo a
disobbedire, facendogli cogliere il frutto proibito?
Secondo studi recenti Lilith rappresenta una divinità femminile del culto della
grande
Madre Terra, quindi un momento di passaggio dalle culture matriarcali originarie
verso
quelle patriarcali.
Appare nelle pagine del Talmud, del Midrash e del libro dello Splendore come la
femminilità creatrice, indipendente e ribelle che si impone come pari del suo
compagno.
Tuttavia Lilith è anche il demone femminile della religione mesopotamica
associato
alla tempesta, ritenuto apportatrice di disgrazia, malattia e morte.
Esiste una leggenda secondo cui fu lei la prima donna creata, la prima compagna
data da Dio ad Adamo.
Ma Dio la cacciò dal paradiso terrestre perchè rifiutava
di
sottomettersi ad Adamo. Una volta scacciata, Lilith vagò sulla terra e generò
con Satana
(da qui il simbolo della ribellione) le passioni umane.
Alla fine dell’Ottocento, in parallelo alla crescente emancipazione femminile
nel
mondo occidentale, la figura di Lilith diventa il simbolo del femminile che non
si
assoggetta al maschile. In tempi recenti Lilith è assurta al simbolo della
femminilità
schiacciata dalla prepotenza della cultura patriarcale maschilista.
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