FABIOLA
Discende da un casato illustre nella storia romana, quello dei Fabi, e alle spalle ha già due matrimoni finiti il primo con un divorzio, il secondo con la morte del marito. Facendosi cristiana si fa anche povera, rinunciando ai suoi beni e costruendo per i pellegrini il primo nosokomion (casa dei malati), cioè il primo ospedale della storia; più tardi anche il primo xenodochion, centro di raccolta e assistenza.
Un giorno le accade di appassionarsi a un trattato sulla vita eremitica.
Autore ne è Gerolamo, che dal 385 si trova in Palestina. Fabiola decide di vivere anche lei in solitudine e nel 394 va da lui in Palestina, affidandosi alla sua guida spirituale.
Nel 395, però, essendo l’Impero in pericolo per l’irruzione di popoli germanici dal Nord, decide di tornare a Roma tra i suoi, a spartirne ansie e difficoltà. Continua comunque a vivere al modo degli eremiti, ma alla preghiera solitaria accompagna il lavoro per i poveri. Pur restando laica, diventa così un modello per il mondo monastico e per la gente comune di Roma.
Muore nel 399.